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UNA MANOVRA MIOPE E RECESSIVA

Il 9 febbraio a Roma la manifestazione nazionale Cgil, Cisl, Uil

 
 

"Abbiamo il dovere di ascoltare il grido di sofferenza del nostro mondo. Lavoratori e pensionati ci hanno chiesto di chiarire al governo la nostra posizione. E di farlo con la massima forza e determinazione". E' quanto sottolinea la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, sulla grande manifestazione nazionale di Cgil, Cisl, Uil che si terrà il 9 febbraio a Roma "per sostenere -come si legge in una nota congiunta- le proposte unitarie contenute nella piattaforma sottoposta ai lavoratori, per cambiare le scelte dell’Esecutivo e per aprire un confronto serio e di merito".

"Per noi -prosegue Furlan- il tema della crescita e dunque quello del lavoro sono la vera priorità. Il Governo ha fatto delle scelte che non condividiamo e che vogliamo cambiare. Per questo scenderemo in piazza il 9 febbraio con una grande manifestazione unitaria. Non si è voluto aprire un confronto serio su tanti provvedimenti sociali ed economici che riguardano la vita di milioni di lavoratori e pensionati e questo è stato un errore. Ecco il perché di questa grande mobilitazione: per provare a scuotere il governo e per far cambiare la linea sui temi importanti delle infrastrutture, delle opere pubbliche, della rivalutazione delle pensioni, del fisco, dei contratti del Pubblico Impiego, delle politiche per lo sviluppo".

Cgil Cisl Uil hanno quindi espresso  una valutazione positiva del percorso di mobilitazione svoltosi negli scorsi mesi a sostegno della piattaforma unitaria. "Il consenso delle decine di migliaia di lavoratori, pensionati e giovani alle proposte di Cgil, Cisl, Uil, emerso in occasione delle centinaia di assemblee organizzate su tutto il territorio nazionale, - spiegano ancora nel comunicato unitario - è stato pressoché unanime ed ha rappresentato un primo importante momento di confronto e discussione delle proposte sindacali con i lavoratori e i pensionati italiani sul documento consegnato nello scorso mese di dicembre al Presidente del Consiglio che si era impegnato a dare continuità al confronto, mai avvenuto, su alcuni capitoli indicati dal Sindacato". 
"La legge di bilancio, appena approvata, - sottolineano - ha lasciato irrisolte molte questioni fondamentali per lo sviluppo del Paese, a partire dai temi del lavoro, delle pensioni, del fisco, degli investimenti per le infrastrutture, delle politiche per i giovani, per le donne e per il Mezzogiorno. Temi sui quali Cgil, Cisl e Uil hanno avanzato indicazioni e proposte credibili e realizzabili che non hanno trovato riscontro nella legge di stabilità avanzata dal Governo" concludono.