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MOBILITAZIONE GIUSTIZIA
Tribunale, 20/02/2015, Ore 11
Non vogliamo bloccare la Giustizia. Vogliamo qualità per i servizi e un lavoro giusto e riconosciuto
Le scelte del Governo sulla riforma della giustizia sono solo slogan con effetti limitati se non nulli o addirittura controproducenti.
- Il Processo Civile Telematico è partito in assenza di mezzi e di risorse adeguate e senza formazione per il personale. Non è cosi che si modernizza la giustizia
-La chiusura di Tribunali e Giudici di Pace non ha prodotto alcun miglioramento dell'efficienza del servizio ma solo danni per i lavoratori e i cittadini
Il Ministro Orlando aveva sbandierato la riforma della giustizia mettendo ai punto 12: riqualificazione del personale. Ebbene, da anni il personale giudiziario lavora con gravissime carenze di organico in condizioni al limite della sopportazione, senza aver avuto negli ultimi 20 anni alcun riconoscimento della propria professionalità. A fronte di slogan propagandistici del ministro Orlando e del ministro Madia sull'immissione futura di personale nel Ministero di Giustizia, gli uffici giudiziari di Piacenza forse avranno solo 2 dipendenti in più per far fronte ad una mole di lavoro eccessiva E senza alcuna riqualificazione.
Nessuna riforma può essere fatta senza il coinvolgimento dei lavoratori, che devono dare i servizi ai cittadini
UNA GIUSTIZIA EFFICIENTE AL SERVIZIO DEL CITTADINO si ottiene soltanto con una vera riforma che tenga conto:
della riqualificazione del personale
del potenziamento degli organici di condizioni
di lavoro dignitose
di una riorganizzazione vera del lavoro
Nei confronti della classe dirigente politica e del Ministero di Giustizia esprimiamo la seguente valutazione: non classificati
VERTENZA GIUSTIZIA: INIZIA LA MOBILITAZIONE
Non vogliamo bloccare la Giustizia,
vogliamo qualità per i servizi e un lavoro giusto e riconosciuto
Il 20 gennaio scorso FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno proclamato lo stato di agitazione nella
giustizia.
Le scelte operate dal Governo in questo settore strategico per la vita della Paese purtroppo si
sono dimostrate in linea con quelle operate dai governi degli ultimi vent’anni. Chi conosce la
Giustizia, specie perché vi opera, comprende bene che i provvedimenti fino ad ora adottati, al di là
di quanto annunciato, produrranno effetti limitati se non nulli o addirittura controproducenti.
A mero titolo esemplificativo, si possono menzionare:
- Il processo Processo Civile Telematico è partito in assenza di mezzi e di risorse adeguate e senza
formazione per il personale. Non è così che si modernizza la giustizia
- la riforma della geografia giudiziaria che ad oggi non ha prodotto alcun miglioramento
dell'efficienza del servizio ma solo danni per i lavoratori e i cittadini;
Non si può inoltre dimenticare il mancato rispetto degli impegni da parte del Ministro Orlando
e del Presidente del Consiglio sul punto 12 della riforma della giustizia, ovvero la riqualificazione del
personale. Il personale giudiziario da anni subisce riforme senza essere coinvolto ed è l'unico del
comparto dello Stato a non aver mai effettuato negli ultimi 20 anni alcuna progressione carriera,
percepisce un salario accessorio irrisorio e con gravissimo ritardo a causa di un atteggiamento di
indifferenza da parte dell'amministrazione; lavora con gravissime carenze di organico in condizioni
al limite della sopportazione.
Per questi motivi il prossimo 20 febbraio si terranno iniziative negli uffici giudiziari di Milano,
Roma e Reggio Calabria. Le iniziative consisteranno in assemblee aperte in cui i lavoratori
dialogheranno con associazioni dei cittadini e con altri operatori della giustizia, per spiegare le
condizioni di lavoro e le ragioni della protesta. Contemporaneamente, in tutti gli altri uffici di Italia,
si svolgeranno presidi e volantinaggi dalle ore 9 alle ore 10.
E' infatti necessario, in tempi di annunci sulla riforma della giustizia, spiegare quali siano invece i
numerosi problemi organizzativi e strumentali che affliggono le cancellerie. Nessuna riforma può
essere fatta senza il coinvolgimento dei lavoratori.
Invitiamo il personale a partecipare e a dare forza alla protesta che, in assenza di risposte,
proseguirà nelle forme che saranno decise successivamente.
NESSUNA RIFORMA SENZA I LAVORATORI
Roma, 28 gennaio 2015
FP CGIL
Salvatore Chiaramonte
CISL FP
Paolo Bonomo
UIL PA
Nicola Turco