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CHIUSURE COOP ALLEANZA .03: SINDACATO PREOCCUPATO

La chiusura di un punto vendita è sempre un evento negativo sia per le possibili conseguenze occupazionali, che per le ricadute sociali sul territorio. A maggior ragione se a farlo, nella nostra provincia, è un’impresa che non aveva mai preso in precedenza decisioni di questo tipo, cioè Coop Alleanza 3.0. I sindacati di categoria di CGIL CISL UIL non negano di essere preoccupati a causa della situazione che la stessa cooperativa il 9 gennaio ha comunicato e cioè la prossima chiusura, entro la fine del mese di febbraio, dei punti vendita di Sarmato, San Nicolò e Vigolzone. 

Si tratta di 15 addetti che saranno rioccupati in altri punti vendita della cooperativa, cercando anche di venire incontro a loro richieste e comunque con percorsi casa-lavoro solo di pochi chilometri superiori “Tutto il personale occupato è stato ricollocato e senza allontanamenti importanti dalla propria residenza - conferma Vincenzo Guerriero, segretario Uiltucs - apprezziamo questo impegno che come organizzazione sindacali rappresenta la nostra priorità: la tutela del posto di lavoro”. 

“Ugualmente non ci lascia tranquilli, precisa Marco Alquati, segretario Fisascat Cisl, il motivo per cui queste chiusure sono state decise, cioè le perdite economiche. A Podenzano la situazione è diversa: chiude il punto vendita ma se ne apre uno nuovo con una trentina di addetti. Nei tre paesi c’erano però i presupposti per conseguire risultati migliori: nessun affitto da pagare e, a Sarmato, un contesto favorevole, essendo l’unico supermercato del centro abitato”.

Cosa non ha funzionato ? “Parlando con i lavoratori, è l’analisi di Alquati, siamo giunti alla conclusione che in passato ci siano state delle scelte, come la chiusura della macelleria, che non sono state gradite dai consumatori. Più in generale, pensare di aumentare la produttività diminuendo il numero di ore lavorate e presupponendo che il fatturato si mantenga costante, è una logica con il fiato corto. Una ricetta semplicistica, che sicuramente non funziona sempre, a priori”.

Alla base c’è allora una gestione commerciale inadeguata ? “Vorremmo capire meglio, prosegue Alquati, se effettivamente siamo di fronte a una inversione di tendenza che non può piacere al sindacato. Prima, in tutta la nostra provincia, si aprivano nuovi punti vendita Coop, adesso si chiude. Perchè ? E’ cambiato il paradigma ?” 

Elisa Barbieri, Filcams CGIL, fornisce un’analisi complementare.

“Più in generale, crediamo che queste chiusure si inseriscano in quel contesto preoccupante, che come organizzazioni sindacali abbiamo denunciato a più riprese. Il moltiplicarsi di esercizi, in particolare ad uso alimentare, ha favorito una cannibalizzazione tra i vari esercenti a discapito di chi già vive una situazione di sofferenza. In primis le piccole attività, i negozi di vicinato o, come in questo caso, i piccoli negozi di grandi catene.

Tutto ciò va inoltre contestualizzato in una situazione di stagnazione dei consumi.

Specifica è la situazione di Sarmato dove al contrario il supermercato coop era l’unico presente in paese e pertanto rappresentava un punto fermo per la collettività. 

Siamo preoccupati per le ricadute sociali che la chiusura potrebbe avere in particolare su chi fatica a spostarsi e sulle persone anziane“.

Il 2020 si annuncia quindi un anno in salita per i sindacati di CGIL CISL UIL del settore commercio.

“Dovremo monitorare attentamente quanto avviene nei punti vendita, potrebbero esserne chiusi altri e chiediamo a tutti di collaborare per affrontare per tempo i problemi. Voci di corridoio, che sono state smentite per tutto il 2019, già annunciavano quello che ci è stato poi comunicato all’inizio di quest’anno. Se si chiede la compartecipazione ai lavoratori, ci aspettiamo che essa sia anche reciprocamente assicurata”.